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Anno edizione: 2023
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Rampini ci guida in Africa nella sua riscoperta senza paraocchi, da testimone in presa diretta, attraverso reportage di viaggio e dando la voce a personaggi che fanno la storia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Normalmente l’Africa è descritta come l’origine della «bomba migratoria» che si abbatterà su di noi. Viene compianta come la vittima di tutti gli appetiti imperialisti e neocoloniali: quelli occidentali o la nuova invasione da parte della Cina. Fa notizia solo come luogo di sciagure e sofferenze: conflitti, siccità e carestie, sfruttamento e saccheggio di risorse, profughi che muoiono attraversando il Mediterraneo. In questo libro Rampini, ci presenta l'Africa con descrizioni vivide ed evocative che ci portano in un viaggio coinvolgente attraverso le diverse nazioni africane, presentando storie di successo e situazioni problematiche in modo equilibrato ed obiettivo. L’autore nel suo viaggio ci conduce in diversi paesi per convincerci, se ce ne fosse di bisogno, che l’Africa è un grande continente, dove tantissime sono le etnie, diversissimi i sistemi politici e le organizzazioni sociali. Dal Cairo a Johannesburg, da Addis Abeba a Lagos, non è solo sofferenza e fuga, come dimostra la sua straordinaria vitalità culturale. A New York, Londra e Parigi il panorama culturale è invaso da romanzi, musica, film, pittura e mode creati da nuove generazioni di artisti africani. Per Rampini l’Africa è anche un campo di confronto privilegiato nella polemica contro la cultura liberal-progressista e il suo cosiddetto “politicamente corretto”. Ormai dominanti negli Usa, a detta dell’autore che negli States vive da anni. Nel libro si passano in rassegna molte contraddizioni di questo approccio. A esempio quelle insite nell’ecologismo della transizione energetica, che attinge a piene mani dal sottosuolo africano con modalità non dissimili da quelle che hanno segnato l’era dei combustibili fossili. E poi ancora nella politica di promozione dei diritti umani spesso percepita dai governi africani come univoca e prepotente, riporta Rampini. Certo alcuni temi potrebbero essere sviluppati in modo frettoloso, ma questo è decisamente un libro da mettere nella lista di quelli da leggere.
n 300 pagine una spallata a tutti i pregiudizi, perbenismi e politically corret dell'Occidente nei riguardi dell'Africa. L'Africa vista dal punto di vista Africano e a sorpresa molto meno vittimismo o pessimismo di quello che l'Occidente vuole accreditargli. L'Africa è un continente giovane e questo gli dà una visione ottimista e speranzosa anche se nessuno nega le difficoltà in cui si dibatte. L'Occidente è una società invecchiata con una visione pessimista della realtà pur continuando a credersi l'ombelico del mondo. In realtà il libro partendo dal contiente Africa, riesce a dipingere un quadro dei rapporti di forza e delle istanze economiche e geopolitiche dell'intero mondo. Federico Rampini narra con lucidità e attenzione le ragioni di speranza e di delusione, di coraggio e di viltà di una civiltà interconnessa, dove America e Eu non sono l'unico posto dove la storia e l'economia si scrive, checchè ne pensiamo o vogliamo illuderci. Una parte del racconto di Rampini mi era nota, un'altra non così chiara, ma credo di concordare profondamente con la visione che ne esce sulle tematiche come immigrazione, fuga di cervelli, ambientalismo, assistenzialismo, corruzione, equilibri di forza e debolezza. Sono anche d'accordo sulla profonda incomprensione di USA e EU su quanto avviene fuori dalla porta di casa. Come d'abitudine Federico Rampini ci consegna un reportage prezioso
rampini fantastico come sempre
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