Resisti, cuore. L'Odissea e l'arte di essere mortali

Certamente è una buona guida per conoscere l'Odissea, ed è anche molto carino il concetto di rinascita espresso dall'autore, ma non mi ha saputo trasmettere niente che non sia il significato dell'opera di Omero. D'altronde ad una certa è anche noioso da leggere perché troppo lungo e gira in tondo sempre sugli stessi concetti: troppo didattico

E se un libro rispecchiasse la nostra vita o, se non tutta, almeno parti della nostra vita? Allora potremmo avere la pretesa di aver fatto l'incontro con la vera letteratura. L'Odissea, dal canto suo, può vantare questo: di avere un posto, anche di grande prestigio, tra la vera letteratura. Solo la vera letteratura infatti possiede varie capacità, tra cui quella di permettere al lettore non di estraniarsi o blandire ma di guardare in faccia la realtà, qual essa sia. Alessandro D'Avenia, dottore di ricerca in Lettere Classiche, leggendo e rileggendo, sia per dovere scolastico che per pura passione, l'Odissea, ha fatto suo il racconto di uomo, come Ulisse, che si è ritrovato a dover combattere una guerra non sua, non voluta da lui, con le annesse circostanze che ne sono derivate. Ciò che ne esce è un inno alla vita, alla rinascita, al ritorno e alla resistenza. In assoluto, il mio preferito. Perché quando sei a tu per tu con la vera letteratura, dalla lettura, non puoi uscirne diversamente. Grazie per questo incontro con la vita o tutto ciò che può chiamarsi tale.

Alessandro D’Avenia ripercorre i 24 canti dell’Odissea e ci accompagna nel viaggio che Ulisse compie per tornare a Itaca. Tutto parte da Ogigia. Ulisse è bloccato sull’isola da sette anni. Ha la possibilità di rimanere immortale rimanendo con la bellissima Calipso, eppure preferisce tornare da Penelope e Telemaco. Piange sulla spiaggia ricordando la sua casa, il suo mare, la donna che ama. Implora la dea di lasciarlo andare per compiere il suo destino da mortale e proseguire il viaggio per tornare nell’indimenticabile Itaca. L’Ulisse che impariamo a conoscere non è più lo straordinario guerriero astuto e assetato di gloria che ha combattuto per dieci anni una guerra non sua, è un uomo diverso. Ha sofferto, ha perso tutto naufragio dopo naufragio, anche la sua identità. Alessandro D’Avenia ci racconta proprio la rinascita di Ulisse, il suo “ri-esistere”, guidandoci passo dopo passo in questo viaggio senza mai cadere nella noia, ma sempre in modo appassionante e coinvolgente. E nel fare questo ci rende partecipi anche del suo personale viaggio “di ritorno” percorrendo la strada dei ricordi. Un libro intimo che ci racconta anche molto dello scrittore. Come scriveva Kavafis nella sua poesia più bella, tutti viviamo la nostra Odissea, il viaggio è una metafora di vita. Solo attraverso le esperienze possiamo diventare adulti e saggi e raggiungere la conoscenza (Itaca) che ognuno ricerca nella vita. Fare il viaggio senza tirarsi indietro. Un libro imperdibile per gli appassionati del poema epico.