Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l'impero infinito

Brutto. Salta di palo in frasca in continuazione, non si capisce dove vuole andare a parare la maggior parte delle volte, si autocontraddice molte volte (basta leggere le prime 5 righe e le ultime). Veramente pessimo. Ovviamente è la mia personale opinione, ma non lo consiglierei a nessuno.

Sicuramente destinato ad un pubblico di non addetti ai lavori (ed io faccio parte della categoria), credo però non dia grandi contributi alla conoscenza di quel lungo periodo storico. Troppe informazioni, troppi aneddoti (alcuni utili) ma nessun approfondimento. Il capitolo dedicato a Cesare, ad esempio, speravo mi aiutasse a conoscere meglio il personaggio, ma così non è stato. Credo avrebbe dovuto essere sfoltito da una miriade di notizie, alla fine poco utili visto il pubblico a cui dovrebbe essere destinato, a favore di approfondimenti sulle ragioni per cui siamo stati i padroni del mondo conosciuto. Il finale poi è davvero troppo banale. Peccato perché ho stima dell’autore.

Ho apprezzato molto Aldo Cazzullo nella serie di puntate della trasmissione "Una giornata particolare", le ho trovate ben fatte e ben accurate nelle narrazioni storiche. Questo libro ovviamente vuole dare un senso all'epopea di Roma anche se non soprattutto nell'epoca moderna, trovando connessioni più o meno veritiere. Secondo me è riuscito nel suo intento, non è un libro di storia sull'antica Roma (anche perchè non basterebbero poco meno di 300 pagine per raccontare una storia più che millenaria) così come non è un semplice romanzo divulgativo. Offre qualche spunto interessante di riflessione tra ciò che è stata Roma e le epoche successive, compresa quella attuale. Gli ultimi due capitoli sono pieni di troppe digressioni, forse era meglio concludere con la storia piuttosto che trascinarla un pò forzosamente all'interno di aneddoti moderni poco azzeccati.