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Anno edizione: 2023
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Da "valligiana", anche in "Giù nella valle" ho apprezzato Cognetti per come riesce a creare una bolla temporale che avvolge il lettore e lo rapisce al presente per trasportarlo in un passato familiare.
In questo breve romanzo Cognetti torna ai luoghi d'elezione, quella Fontana Fredda cantata in La felicità del lupo. A fare da sfondo alla storia è sempre la natura, con tutti i suoi umori: il fiume Sesia, nelle cui acque Elisabetta fa il bagno come in un rito propiziatorio; la montagna e la sua valle, percorsa da un cane o forse un lupo che azzanna altri cani e spaventa la gente del posto; e poi c'è il bosco di larici e abeti, intricato e mai conosciuto a fondo. Proprio al larice assomiglia Luigi, destinato a crescere al sole, a tirarsi su in alto, duro e fragile, e ondeggiare nel vento, mentre suo fratello Alfredo è abete, ombroso ma forte e resistente, protetto dagli aghi anche in inverno, adatto al gelo. Tra i due c'è da regolare una questione di eredità: la casa che il padre ha lasciato alla sua morte, piccola e quasi decrepita, e tuttavia in posizione strategica per le piste da sci che saranno create nella zona. Ma tra larice e abete non c'è affinità, e ognuno segue la sua natura, ognuno per la sua strada. Libro dalle ricche suggestioni, letto in un giorno di vento. Voto 4 meno.
Due fratelli, sangue dello stesso sangue, simili tra loro come le sponde di un fiume o come un larice ed un abete, al centro di tutto sempre lei: la montagna. Non sui crinali, come Cognetti ci ha abituato ma, giù nella valle. La valle è la Valsesia e loro sono Luigi il larice e Alfredo l'abete. Il larice, destinato a crescere al sole, doro e fragile; l'abete, destinato a cresere all'ombra ma, adatto al gelo. Poi c'è Elisabetta, la moglie di Luigi. Si sono innamorati facendo il bagno in una pozza d'acqua trasparente del fiume in mezzo alle betulle. Il Fil rouge saranno due cani in fuga che daranno il via al primo capitolo del libro. Romanzo breve ed essenziale che ha come colonna sonora, Nebraska di Bruce Springsteen. Un vero crescendo dopo "Le otto montagne" e "La felicità del lupo"
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