Babel. Una storia arcana

Libro molto prolisso, con un ritmo lento, noioso. I personaggi sono completamente piatti, non hanno tridimensionalità, sono bloccati nelle loro etichette etniche e politiche, non hanno personalità o motivazioni personali, loro sono solo ed esclusivamente la loro ideologia politica. Solo il sistema magico è originale e interessante ma tutto il resto è svolto male.

Un libro veramente spettacolare che unisce fantasy, dark accademia, romanzo storico con una profonda satira contro colonialismo e razzismo

Fantasy del filone Dark Academia. Il libro ci introduce con un ritmo lento e immersivo le vicende storiche che fanno da sfondo alla vita di giovani accademici di una Oxford del 1800, in un mondo in cui il potere coloniale è rafforzato dalla magia che Babel custodisce e studia. La prima parte del romanzo è stata per me la più piacevole perchè presenta un worldbuilding convincente, interessanti contrasti interiori e caratterizzazioni dei protagonisti delle vicende e bellissime riflessioni etimologiche. La storia purtroppo si perde un po' quando si entra nel vivo dell'azione e il messaggio politico e sociale (sacrosanto) che l'autrice vuole trasmettere va a "divorare" caratterizzazione dei personaggi ed eventi, erodendo la forza narrativa iniziale. Rimane comunque un romanzo molto godibile, soprattutto per un pubblico più giovane, portatore di messaggi importanti e che sarà particolarmente apprezzato da tutti coloro che amano lo studio delle lingue.