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Questo romanzo ruota attorno alle vicissitudini di una famiglia inglese. È suddiviso in diverse parti, ognuna delle quali è collocata temporaneamente in corrispondenza di alcuni dei principali eventi che hanno caratterizzato la storia contemporanea inglese, partendo dal discorso in cui Winston Churchill annuncia la fine della Seconda Guerra Mondiale, passando dalla vittoria dell'Inghilterra ai mondiali di calcio del 1966, dal matrimonio tra il principe Carlo e Lady Diana, fino a giungere al primo "lockdown" imposto dal governo di Boris Johnson durante la pandemia di COVID del 2020. Ho apprezzato molto questo romanzo e mi ha fatto venire voglia di leggere altre opere di questo autore.
Libro che scorre senza annoiare. Riporta le vicende di una famiglia intrecciata ad altre in diverse epoche. Non è il migliore dell'autore, dal mio punto di vista, ho letto altre sue opere che reputo migliori, ma anche questo è da leggere. Lo consiglio.
Premessa doverosa: questo è soprattutto un romanzo scritto per gli inglesi. Racconta la storia della Gran Bretagna attraverso alcuni eventi cardine, dalla fine della guerra, la vittoria del mondiale contro la Germania dell'Ovest, fino al funerale della principessa Diana. In ciò si allontana molto da ciò che pensavo che fosse, ovvero, ingannata dall'immagine in copertina, una sorta di "Fabbrica di cioccolato" in chiave adulta, con giusto un po' di realismo magico. Forse anche per questo ho faticato un po' nella prima parte, e senz'altro anche perché molti degli episodi storici evocati sono inevitabilmente distanti per me: ne ho sentito parlare, ma non li ho vissuti sulla mia pelle, non li ho potuti percepire con il patriottismo degli inglesi (cito ad esempio il capitolo dedicato ai funerali della Principessa Diana, che sconvolsero l'Intero popolo inglese; ma anche lo spot pubblicitario della Austin Metro). Eppure, nonostante ciò, il romanzo trasmette molto anche a chi sia vissuto lontano da tutto ciò e non l'abbia sperimentato in prima persona, grazie alla capacità di Coe, splendido narratore, di avvicinare questi episodi storici alle vicende dei personaggi. Bello, e molto toccante osservarli crescere, trovare il loro posto nel mondo e invecchiare sullo sfondo della storia inglese, di volta in volta raccontata da un diverso punti di vista. Tra tutti è quello di Mary ad avermi colpita di più, forse perché Coe è così naturale e delicato nel mostrarla bambina e giovane donna, protagonista della vicenda, e poi collocarla sullo sfondo, che ci si abitua alla sua presenza, come qualcosa di rassicurante. Come la fabbrica di cioccolato Cadbury di Bournville, cui il romanzo deve il titolo.
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