Le storie della giornalista investigativa Clara Simon comprendono una serie di romanzi gialli scritta dall’autore italiano Francesco Abate. Clara Simon è ricca e bella. Ma persino una donna brillante come lei fa fatica a farsi accettare in una Cagliari di inizio ‘900. Clara infatti ha origini asiatiche e vuole a tutti i costi diventare la prima giornalista investigativa italiana. Lavora per il giornale L’Unione, ma, in quanto donna, non può permettersi di firmare i suoi pezzi. Diversa, “mezzosangue”, e troppo ambiziosa per una città in realtà che presenta lei stessa dalle sfumature esotiche e contraddittorie, snodandosi tra la necropoli punica e il porto, popolata dalla comunità cinese della Marina e la malavita locale. «Si destarono di soprassalto, invece, le anime dei dormienti. I Punici svegliarono i Fenici, i Fenici i Romani e loro diedero l’allarme agli ultimi disgraziati che avevano raggiunto il regno dei morti di recente, cascando e rompendosi il cranio in quella distesa di tombe scavate su un intero colle e una valle di bianca pietra calcarea. Prima l’uno, poi l’altro, infine tutti insieme, gli spiriti iniziarono a percorrere con una frenesia animale i cunicoli, gli slarghi, gli snodi, le piazze della loro immensa città celata. Scansarono il sepolcro dell’Ureo e del combattente Sid. Superarono le palme, i mostri alati e i guerrieri raffigurati negli affreschi, le maschere, i vasi e i corredi funebri. Planarono su chiazze d’acqua cristallina. Qualcuno risalí i pozzi e svaní col sorgere del sole, qualcun altro preferí spingersi piú in basso verso il centro dell’ossario».
Quando una delle sigaraie – le manifatturiere del tabacco – corre a chiederle aiuto, Clara si ritroverà coinvolta a indagare in prima persona, mentre tenterà di far ordine nella sua vita privata, tra innamoramenti lampo, e un padre scomparso durante la rivolta dei Boxer.